La RETRO RUNNING, conosciuta in inglese anche come backward running e reverse running, è la CORSA ALL’INDIETRO . Non è famosa e celebrata come la barefoot running, che è la corsa a piedi nudi, ma da alcuni anni si sta diffondendo anche da noi …
Imparando ad alternare sistematicamente la corsa all’indietro e la corsa in avanti nell’allenamento si otterranno significativi miglioramenti.
“Come le onde dell’oceano, questa continua alternanza di flusso e riflusso, di corsa all’indietro e in avanti porta gradualmente l’atleta verso un maggior equilibrio, creatività e perché no, verso una maggiore armonia della vita”
Come si corre all’indietro?
In modalità retro running si corre mantentendo gli arti inferiori paralleli al senso di marcia. Vanno però ruotate,leggermente,le spalle e la testa per tenere controllato il percorso, anche se i migliori retro runner non la girano quasi mai.
A differenza della corsa in avanti, è anche molto più difficile affrontare una caduta all’indietro o una caduta se si inciampa. Girare la testa mentre si corre può generalmente eliminare l’impedimento visivo, limitare la velocità e può portare a tensioni al collo.
Oggi il retroruning è una disciplina che si sta affermando, grazie ad alcuni team di scienziati che ne hanno accertato la validità della pratica in sicurezza.
A dimostrare l’efficacia del retro running una ricerca fatta dall’Università degli Studi di Milano che nel 2011 ha scoperto come nella retro running si abbia maggior forza nella spinta e minore in quella di frenata con impatto positivo sulle articolazioni.
Il muscolo è il motore, le leve la macchina. Nella corsa in avanti sono impegnati meno “operai”, cioè meno fibre muscolari, sottoposti a sforzi maggiori, con minor consumo e miglior rendimento, ma maggior probabilità che subiscano lesioni; viceversa in quella all’indietro, intervengono molte più fibre muscolari, sottoposte a sforzi minori, con maggior consumo e minor rendimento, ma minor probabilità che gli “operai” subiscano danni.
La corsa all’indietro è un’opzione molto valida per i runner appassionati ma che hanno problemi alle ginocchia: un ulteriore studio del 2012 ha dimostrato come la corsa all’indietro detemini un impatto inferiore sulle ginocchia e che bruci un maggior numero di calorie ad un dato ritmo.
Le studentesse di un’università americana che hanno sostituito il loro normale workout con una corsa all’indietro per 15-45 minuti tre volte a settimana per sei settimane hanno perso il 2,5% del loro grasso corporeo.
Se l’obiettivo della retro running è quello di migliorare i risultati di una normale arrività cardio (corsa, bici, etc.) allora la corsa all’indietro sembra esserne il perfetto complemento.
Riassumiamo alcuni dei benefici riconosciuti di questa corsa alternativa:
Migliora la postura: La corsa all’indietro porta ad un naturale cambiamento di postura: correre all’indietro richiederà di stare in piedi più in posizione eretta, correggendo la postura durante la corsa in avanti.
Maggiore attivazione del sistema cardiovascolare: 184 pl/mn vs. 162 pl/mn
Risultati migliori per perdere peso: se il motivo del vostro allenamento è quello di perdere i chili in più, allora la retro running è il regime di fitness che stavate cercando: correre all’indietro aiuta a bruciare circa il 30% di calorie in più rispetto alla corsa in avanti.
Riduce l’impatto col terreno e i relativi infortuni e lesioni (ginocchio, legamenti)
Migliore performance: quando si corre all’indietro, è necessario uno sforzo maggiore in termini di movimento, poiché è più difficile spostarsi da un punto all’altro. Questo aumenta l’efficienza cardiovascolare e migliora la resistenza.
Riduce la noia: correre per lunghi chilometri può essere un’attività noiosa. Aggiungere la corsa all’indietro alla vostra routine è davvero divertente ed emozionante: si avranno benefici per la salute e la mente sarà impegnata per tutta la sessione di corsa.
Crescita muscolare: correre all’indietro non solo rafforza i muscoli, ma rende i muscoli dei polpacci, quadricipiti e glutei più equilibrati man mano che si raggiunge una maggiore forza muscolare.