Ne siamo affetti tutti, è un processo fisiologico.

Si chiama INVECCHIAMENTO.

Tecnicamente inizia al termine della maturazione (intorno ai 25 anni), si fa più forte dopo i 30 anni e raggiunge il picco ai 65 anni, mostrando poi una netta involuzione motoria dopo quell’età.

MA VERAMENTE NON POSSIAMO FARCI NIENTE?

Il nome tecnico è “SARCOPENIA” e sta a indicare la costante e progressiva perdita di tono muscolare, legata al calo dell’ormone testosterone nel sangue ma anche al semplice avanzare dell’età.

In realtà la sarcopenia è rallentabile e per farlo non servono pillole magiche, operazioni chirurgiche, trattamenti estetici e o diete miracolose. Gli studi scientifici sono concordi nel dire che UN’ATTIVITÀ FISICA regolare, costante e salutare è FUNZIONALE a CONTRASTARE la progressiva involuzione motoria.

Per farvi capire il livello di degenerazione dovuto alla sarcopenia, nei soggetti sedentari di 50 anni è stata valutata una perdita di forza di circa il 10%. Analizzati 20 anni dopo, a 70 anni, la perdita risultava essere del 70%. Nei soggetti fisicamente attivi invece la perdita di forza risultava essere poco superiore se non identica nello stesso lasso di tempo.

POCO MOVIMENTO

Per contrastare la sarcopenia e il progressivo invecchiamento al quale andiamo incontro, quasi tutti noi possediamo un mezzo di locomozione chiamata BICICLETTA, che si prospetta come un’ottima soluzione.

Non richiede competenze motorie eccezionali, (da piccoli è stata il nostro primo mezzo di locomozione) la pedalata è priva di impatti a livello articolare, può essere usata anche da chi ha subito interventi chirurgichi e soprattutto può essere praticata ovunque.

L’uso della BICICLETTA nella propria quotidianità, infatti, oltre a migliorare il tono dell’umore, la circolazione sanguigna, la respirazione, permette di mantenere un adeguato trofismo muscolare, che risulta quindi in contrasto con la degenerazione indotta dalla sarcopenia, tanto da essere considerata “ FARMACO A DUE RUOTE”.

Lo scrittore Cesare Zavattini con un verso della poesia “7 Luglio” sintetizza il problema dei propri limiti fisici e della rappresentazione sociale di se stessi: “Da noi si è vecchi solo il giorno che non si può alzare la gamba sopra il sellino”.

Quindi, spostiamo il nostro “LATO B” dal divano al sellino della BICI e pedaliamo.

Gino Borio, personal trainer della palestra zerottanta asti

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